Fanzine n.2
ABBIAMO UN SOGNO NEL CUORE, IL NONNO SULL'ALTARE
di LUCAMARIA LIVIO
La prima volta ero davanti ad una immensa torta di panna dove svettavano, come sei torri di Pisa, le candeline per il compleanno di Lallo. Era l'8 febbraio del 1976, quasi un secolo. Intento a non farmi sfuggire il taglio della torta per essere il primo ad assaggiarla, non mi ero accorto dell'entrata in scena di questo moretto tutto riccioli. -allora aveva il vezzo ti portare la chioma folta un po' liberty. Ricordo che si presentò così :"Sono Paolo Agostinelli detto Paolo", ridemmo tutti a cominciare da Lallo con quella risata, tipica dei bambini, che non finisce mai. E' stato un gran bel compleanno, lo rammento ancora di tanto in tanto. Tutti, subito dopo la torta, uscimmo a giocare a pallone, bardati come mai perché si gelava; non ricordo chi vinse ricordo solo che fu la prima partita giocata insieme a Lallo. Tutti meno uno. Paolo Agostinelli detto Paolo era rimasto in casa con tutte le bambine, io che ero in porta li intravedevo far roteare una bottiglia di Coca-Cola per terra. E' sempre stato un passo avanti a tutti. Il 3 maggio nella piccola chiesa di Maccio si unirà per sempre con la beneamata Lucia Mondella. Sarà un fotomodello nel suo Armani fumo di Londra, avrà una bellissima cravatta, questa sconosciuta. Avrà gli occhi lucidi e un, uno solo, cuore che pulserà come non mai quando vedrà arrivare la sua Elena. Gli tremerà la voce dalla commozione al momento del fatidico SI'. Riderà come un bambino quando si sentirà cantare ".è come un colibrì ci puoi fare solo la pipì.." Sarà un grande giorno. Sarà felicissimo.VAI PAOLO TI VOGLIAMO COSI'!
UNA SOLA FEDE, NERAZZURRA
di ANGELO LALLO AGOSTINELLI
La fede interista è nata così: un giorno quando si abitava a Como, dopo aver giocato a pallone in cortile tornò in casa e citò perfettamente la formazione della Juve a mio padre, che sconvolto lo portò alla prima partita disponibile a S.Siro che fu Inter-Atalanta. Mio padre sperava anche in piccolo wild caos, ma il risultato fu 6 a 1 x l'Inter, così........... Seconda partita a S.Siro: Inter-Avellino mi sembra. Mio padre racconta: entrati nella curva dell'Avellino, Paolino scoppiò a piangere. Primi calci al pallone nel cortile di Como. Per porta il classico BoxAuto. Poi Oratorio di Olgiate. In seguito costituisce la squadra Super Vegè con maglie BIANCHE, SCRITTA ROSSA SUPER VEGE'. Squadra fortissima (i gemellini Lallo e Luca erano tenuti costantemente in panca) che mazzulava ripetutamente la Garibaldina di Via Garibaldi, e subì l'unica sconfitta contro l'Argentina 78 di Renatino, ragazzo di Olgiate che ce la cattava un sacco. Lo ricordo + grandicello nelle fila dell'Uggiatese Calcio, panchinaro, ma c'è da dire giocava con gente più grande di lui. L'allenatore fiducioso in lui credeva molto nella sua crescita fisica viste le dimensioni già allora del suo naso. Poi da qui sempre attaccato ai campi da gioco ma lascia il professionismo: la sua umiltà risulta essere un difetto x la sua carriera. Il papà atalantino cattivello lo spronava ad avere più grinta, ma la mamma che sapeva cosa voleva dire avere un atalantino in casa gli diceva di fare di testa sua. Insomma il nonno nella sua carriera conta zero espulsioni, zero ammonizioni e 3 soli falli non cattivi e non volontari. Comunque sempre attaccato al pallone lo vediamo giocare in qualsiasi campetto. Dei tre f.lli Agostinelli (l'ultimo, il migliore, attaccante, il secondo difensore cattivo) viene definito "il centrocampista dai piedi che pensano". Gioca spesso nella Bomboniera di Lezzeno contro i laghè, riconosciuti scarponi e picchiatori (si narra che Luca Fusi si sia allontanato dal calcio professionista proprio xchè perse le sue doti a contatto coi lezzenesi), ma anche in questo contesto non impara a picchiare; invita spesso avversari e compagni a farsi una bella magnata; è qui che comincia ad ingrassare (stessa strada percorsa dal fratellino). Poi..........buio..........tristezza.........delusione...............sconforto...............un buco nero nel calcio...............l'infortunio al tendine d'Achille giocando a calcetto a Faloppio..........si disse carriera finita.........MA lui senza neanche operarsi nel giro di una quarantina d'anni ricominciò a giocare,........ed ecco il nonno , più voglioso che mai tocca l'apice della sua carriera.........e da qui sapete tutto. Storia amorosa:a 18 anni conosce Elena, da Nonno capisce quanto sia stata preziosa e vicina alla sua carriera: LA SPOSA.
CALCIOMANIA!
di NICOLA BERTI GINI
Eh sì, nonno de noantri, tocca pure a te. L'altare ti aspetta: dopo gli onori della cronaca sportiva, arrivano gli oneri della ribalta domestica. Svesti la maglia bianco-blu del Villa e indossi l'abito delle grandi occasioni. Chissà se in chiesa ti presenterai con le scarpette bullonate... forza dell'abitudine. Sarai sempre lo stesso nonno anche da sposato oppure deluderai i tuoi villani nipotini? Domanda da un miliardo! Ma noi abbiamo già la risposta e la cantiamo in coro di giubilo: «Un solo nonno, c'è solo un vero nonno!». Sbriga la pratica coniugale come sai, sprezzante dei mille occhi che ti osserveranno nel nobile borgo di Maccio. Assolvi, al meglio delle tue possibilità fisiche, i tuoi doveri coniugali. Poi, fieri compagni di tenzone, caleremo noi, brigata dei tuoi sogni, ad esercitare lo IUS PRIMAE NOCTIS alla nostra maniera: non toccheremo la sposa, ma rapiremo il nostro nonno per una liberatoria partita di calcio notturna sul primo campo che capiterà sotto i nostri piedi. Allora sì, la festa sarà piena come la luna troneggiante sulle nostre teste di......